JWG

Ein Lehrer, der das Gefühl an einer einzigen guten Tat, an einem einzigen guten Gedicht erwecken kann, leistet mehr als einer, der uns ganze Reihen untergeordneter Naturbildungen der Gestalt und dem Namen nach überliefert. J.W.G.

giovedì 10 gennaio 2013

Caso A. McCullough-Sharon Duchesneau


Le due lesbiche sorde decidono di avere un figlio che sia "affetto" da sordità congenita. La loro richiesta viene accolta e viene scelto,così,un donatore di sperma che presenti tale carattere difettoso. Sharon affermava:"A hearing baby would be a blessing,but a  deaf baby would be a special blessing.”.Il figlio viene partorito sordo.
Io sono contraria riguardo ciò poichè penso che un figlio non si possa "costruire"così come vorremmo:andrebbe contro natura e per fortuna qui in Italia la legge lo vieta.  Penso che le due ragazze avrebbero dovuto lasciarsi abbandonare al caso oppure avrebbero dovuto adottare un bambino. Questa diversità che non solo caratterizzava le due ragazze ma che adesso è presente anche nel figlio gli potrà creare qualche problema un giorno. Per loro la normalità è vivere in una comunità di sordi in quanto tra loro si capiscono meglio;però,se fossimo in grado di accogliere anche noi tutte queste persone che presentano tale "difetto"(invece di tendere ad emarginarli)forse questo problema non si sarebbe presentato.
Peter Garrett, direttore di ricerca per LIFE, ha detto alla BBC News Online: "Questo è un altro esempio di tecnologia riproduttiva in esecuzione anti-sommossa."Privare un bambino di una facoltà naturale è un comportamento non etico."Ha detto che il principio potrebbe essere esteso ad deliberatamente avere un bambino, che era cieco, o un nano."Stiamo dicendo no a deselezionare un bambino perché è sordo, e non deliberatamente scegliendo di avere un bambino sordo."

Nonostante tutto credo che non ci sia cosa più bella di partorire un figlio SANO(quante persone lo desidererebbero ma non possono averlo per problemi di varia natura)!

10 commenti:

  1. A me la scelta di queste due lesbiche americane sembra alquanto egoistica in quanto nessuno dovrebbe avere il diritto di decidere le condizioni fisiche di un nascituro.A questo bambino verrà preclusa la possibilità di vivere una vita normale.Ma in definitiva che cos'è la "normalità"?E' vero che per queste due americane essere normali vuol dire essere non udenti,ma nella realtà la normalità non dovrebbe essere considerata una questione soggettiva.Sicuramente il bambino vivrà una vita serena all'interno di questa comunità di sordi,ma al di fuori?Probabilmente incontrerà dei limiti e delle difficoltà.Avere un bambino è un dono impagabile per cui secondo me non è corretto "pre-stabilire" il suo destino!

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  2. Riguardante la scelta delle due lesbiche, secondo me è stata una decisione troppo azzardata,rovinare il destino al proprio bambino per essere come loro e vivere in un mondo tutto a parte. Ma io mi chiedo come mai, prima ancora di decidere di avere un figlio, se hanno avuto il desiderio di andare in un centro specializzato per far si che si curassero in modo tale che l'udito poteva fare progressi e vivere una vita serena e felice senza nessun problema!
    VERONICA VELTRI

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  3. Non condivido neanche questo tipo di rapporto perchè un bambino ha bisgno di una figura paterna e materna!perchè magari viene preso in giro
    dai coetani e poi magari ci sta male.

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  4. Il mio pensiero non è affine alla scelta presa dalle due lesbiche in quanto non siamo nessuno per decidere il destino di un futuro nascituto. Le tecnologie biologiche fin’ora utilizzate sono un bene per l’umanità,ma come tutte le cose bisogna saperne usufruire. “ Il troppo stroppia”, come si suol dire, e credo che le due lesbiche hanno osato e fatto una scelta egoistica nei confronti del loro bambino, facendolo nascere con la loro stessa malattia ritenendolo “normale”. Non si può parlare di normalità come concetto oggettivo poiché nessuno sa in fondo quale sia la vera normalità. Un conto è migliorare le condizioni del nascituro se è affetto da una grave malattia, e non magari andare a modificare le sequenze genetiche per farlo nascere con handicap voluti solo perché si ritiene che viva meglio in quel contesto familiare. Secondo il mio parere la natura deve fare il proprio corso rispettandone qualsiasi conseguenza ma non per mano umana.

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  5. Io invece vorrei proporvi un semplice interrogativo...
    Perché non scegliere un donatore sano e lasciare alla sorte il futuro del figlio?
    In questo modo, qualunque sia il risultato, sarebbe lo stesso una benedizione!!!
    Ognuno necessita ad un "right to an open future"

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  6. A mio avviso la scelta di Sharon Duchesneau e Candy McCullough non mira a preservare un'identità culturale da difendere dai danni di una concezione di normalità statica ed anti-umana, sebbene questo sia il messaggio di cui esse sono portatrici. Nella sordità che le due consapevolmente hanno scelto di infliggere alla loro figlia c'è l'oggettiva alterazione peraltro permanente di una funzione vitale umana, e questo non puo' essere oggetto di discussioni in quanto dato incontrovertibile del caso preso in esame. Non è la stessa cosa poter udire ed essere incapaci di percepire alcun suono. Questo non implica che la persona udente sia superiore rispetto a quella non udente, poichè nella mia esperienza l'uomo non è solo la somma delle sue parti o delle funzioni che riesce a svolgere. Altrimenti tutte le patologie degenerative che implicano la perdita totale o parziale di talune umane facoltà comporterebbero l'annullamento della persona, che tuttavia continua ad esistere. Considerare dunque la sordità come un'identità mi sembra una chiave di lettura della realtà di difficile comprensione, oltre al fatto che l'identità umana è ben piu' complessa e polivalente rispetto all'andamento di una singola facoltà piu' o meno sviluppata. La vera domanda che mi pongo è: Johanne non avrebbe potuto avere un futuro diverso?

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  7. Secondo il mio modesto parere le due donne hanno sicuramente fatto una scelta egoistica,hanno precluso al bambino la possibilità di conoscere una nuova realtà che magari l avrebbe affascinato maggiormente!Comunque tutto sommato posso anche capire che loro sentendosi appagati dal loro tenore di vita e non avendo mai avuto l'approccio con la realtà di chi invece ha l'udito hanno voluto assicurato al nascituro un futuro tranquillo,proprio come il loro.

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  8. Sinceramente credo che vivendo due realtà completamente diverse da quella delle lesbiche non possiamo fare altro che esprimere dei parerei come vedo tutti un po differenti l'uno dall'altro. Sicuramente condivido quello che ha detto Marta.Scegliere un donatore e lasciare tutto al fato sarebbe stata una scelta differente e anche meno criticata;ma personalmente non mi sento di giudicare negativamente l'accaduto,ma in qualche modo provo a mettermi nei loro panni.Quella che noi vediamo come "diversità" per loro è "normalità" qndi hanno scelto in base al loro vissuto. Come avrebbero potuto crescere un bambino "sano"? forse lo avrebbero fatto in modo eccellente, ma se hanno sentito di farlo così non vanno "condannate".
    E poi volevo rispondere anche a Veronica che parlava di una figura paterna.. Bè l'educazione dipendere dalla persona che si è e non dal sesso che si ha. Due mamme due papà possono dare lo stesso ad un figlio la giusta educazione.

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  9. A proposito delle condizioni di crescita del bambino all'interno di una famiglia omosessuale sembrerebbero essere stati evidenziati dei disagi a seguito di alcuni studi:
    1."How different are the adult children of parents who have same-sex
    relationships? Findings from the New Family Structures". Study by Mark Regnerus,
    Department of Sociology and Population Research Center, University of Texas,"Social Science Research"

    2. "Same-sex parenting and children’s outcomes: A closer examination of the American psychological association’s brief on lesbian and gay parenting" by Loren Marks

    A mio avviso questo non ha a che vedere con l'omofobia bensì con una ragionevolezza di fondo che mira ad individuare le migliori condizioni di crescita per una nuova vita. Mi sembra una tematica decisiva, ed in quanto tale da sottoporre criticamente al vaglio della ragione stessa.

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  10. Anche io la penso come la maggior parte di voi, non condivido la scelta delle due donne lesbiche in quanto per normalità io intendo essere sani e vivere una vita felice! Hanno deciso di far nascere il bambino con la stessa malattia da loro posseduta, dicendo che avrebbe avuto una vita felice come tutti dentro una comunità di sordi con tutti i confort possibili. Potrà pure essere felice entro la comunità ma fuori di essa non è lo stesso. Ma secondo me questo bambino non sarà mai felice al 100% perché mancare di uno dei cinque sensi non è una cosa bella! Sarebbe stato più corretto trovare un donatore sano e lasciar fare il corso alla natura invece di intervenire con tecniche biologiche.

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