JWG

Ein Lehrer, der das Gefühl an einer einzigen guten Tat, an einem einzigen guten Gedicht erwecken kann, leistet mehr als einer, der uns ganze Reihen untergeordneter Naturbildungen der Gestalt und dem Namen nach überliefert. J.W.G.

domenica 6 gennaio 2013

Il concetto di "Scienza" nel Frankenstein

Il mio concetto di Scienza è quello di una costante ricerca. L'uomo di fronte ai suoi studi non può lasciarsi sopraffare dalla corruzione, deve dedicarsi anima e corpo a quello che ritiene possa essere utile scoprire per il bene dell'umanità e la preservazione della vita. E se alla fine i suoi studi non porteranno a niente se non a sconforto e abbattimento, essi non saranno stati vani: rappresenteranno la terra in cui le nuove generazioni di uomini di genio coltiveranno i propri germogli. Nessuna ricerca è inutile. Ogni scoperta per quanto piccola e insignificante da sola, col passare del tempo potrà diventare la base di una scoperta più grande e importante.
Lo stesso punto di vista è espresso, con mio stupore, nelle pagine dell'opera della Shelley di cui riporterò alcune delle frasi più significative:

-In altri campi si arriva dove qualcun altro è già approdato e non c'è nient'altro da sapere, ma la ricerca scientifica è continua fonte di scoperta e meraviglia.

-"Questi [Cornelio Agrippa, Paracelso e Alberto Magno] sono nomi verso cui i filosofi moderni sono in debito per la maggior parte delle acquisizioni che sono i fondamenti del nostro sapere. Ci hanno lasciato il compito facile di dare nuovi nomi e di sistemare in classi tra loro collegate i fatti che loro, in larga parte, hanno contribuito a portare alla luce. E' raro che le fatiche dell'uomo di genio, per quanto possano rivolgersi in direzioni errate [es: ricerca di una pietra filosofare, creazione di una vita, scoperta di un elisir di lunga giovinezza], alla fine non si trasformino in qualcosa di concretamente vantaggioso per l'umanità"

-Spesso mi interrogavo sull'origine del principio vitale. Era un quesito audace, un mistero mai svelato; tuttavia, quante cose saremmo sul punto di conoscere se la codardia o la disattenzione [o il profitto, il guadagno, l'avarizia e la corruzione, aggiungerei] non ostacolassero le nostre indagini.

Francesca Martucci

3 commenti:

  1. Anch'io sono stata affascinata dallo scritto di Mary Shelley in cui si evince dalle parole di frankenstein che la scoperta, di una qualsiasi scoperta è la scoperta stessa di aver scoperto qualcosa di nuovo! Chiedo scusa per il gioco di parole che può sembrare insignificante, ma vuole sottolineare il significato di questa parola così importante ma molto spesso sottovalutata: S C O P E R T A. Condivido pienamente la tua riflessione in particolare quando dici che ogni scoperta grande o piccola che sia a suo tempo ha o avrà il suo valore;così come ogni uomo deve riuscire ad apprezzare Tutto ciò che riesce a realizzare, tutto ciò che l altro riesce a realizzare anche se accompagnato da un'apparente tristezza o malinconia, anche se assalito da una miriade di dubbi. A proposito di questo ci tengo a riportare quanto segue:
    "...mi soffermai su un fatto: fra i tanti geni che avevano dedicato la vita a indagare questa stessa scienza, l'onore di scoprire un segreto così sbalorditivo era stato riservato solo a me."

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  2. io penso che chi arriva a fare una qualsiasi scoperta giusta o no che sia e pur sempre una scoperta... la cosa che più mi ha colpito del libro è stata la sensibilità del mostro trasformata poi in odio dagli umani che mettono al primo posto l'aspetto esteriore tralasciando quello interiore.

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    1. Ed è proprio per questo aspettoche il mostro viene emarginato nella sua completezza da tutto cio che gli sta attorno, compiendo atti di vendetta verso il suo creatore, del quale lui stesso ne è la causa...(in quanto l ha creato con le proprie mani)..pentendosene amaramente. Da qui si spiega la frase..." quale speranza posso nutrire verso il mio prossimo che non mi deve niente, se anche tu, mio creatore mi detesti??"

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