Leggendo il libro "Il mondo nuovo/ Ritorno al mondo nuovo", un periodo mi ha colpita in modo particolare: "Dio non é compatibile con le macchine, con la medicina scientifica e con la felicità universale. Bisogna fare la propria scelta. La nostra civiltà deve tenere questi libri, (quali "La Sacra Bibbia", "L'Imitazione di Cristo"), chiusi nella cassaforte. Sono osceni.". Da come si evince il tema trattato, anche se in poche pagine del libro, é il rapporto tra civiltà (mondo scientifico) e Dio (mondo spirituale). Queste parole mi hanno ricondotta all'articolo "Cabibbo la scienza e il gatto" di A. Gnoli in cui l'argomento viene affrontato. Pare che Cabibbo, lo scienziato intervistato, abbia fatto la propria scelta dal momento in cui, pur essendo credente, ha deciso di dedicare la sua vita esclusivamente alla scienza (egli, del resto, é celebre al mondo per aver identificato una famiglia di particelle, denominata "angolo di Cabibbo"). Secondo il fisico scoprire la presenza di Dio e fare una scoperta scientifica sono due cose diverse. Questo forse può risultare vero però, a mio avviso, fra di esse vi si può istaurare un sostegno reciproco e, pertanto, mondo scientifico e mondo spirituale non credo debbano essere posti alla massima distanza fra di essi. Spiego meglio cosa intendo con questo concetto: quando a Cabibbo viene chiesto cosa si prova davanti ad una propria scoperta scientifica, egli risponde: "incredulità, paura di essersi sbagliato, timore che qualcun altro abbia fatto la stessa scoperta e la pubblichi per primo". Ebbene, per quanto questa possa essere la sua sensazione, non ritengo di condividerla poichè solo con fede si può avere fiducia di se stessi, delle proprie capacità e del proprio operato, giusto o sbagliato che sia. Nel libro citato si possono leggere, in contrasto alle precedenti, codeste parole: "...noi sentiamo il bisogno di appoggiarci a qualche cosa che resta, a qualche cosa che non ci ingannerà, una realtà assoluta ed eterna. Si, noi ci volgiamo inevitabilmente a Dio, perchè il sentimento religioso é cosi' puro, cosi' dolce al cuore questa esperienza, che ci compensa di tutte le altre perdite". Ecco é in questo senso che intendo che la scienza si debba lasciar sostenere di più dalla fede. La scienza può forse ingannarci, ma Dio no! Anche il mondo scientifico, però, può e deve influenzare il mondo spirituale, e questo perché, come delineato nell'articolo, avere una Chiesa che non conosce ciò che accade nella scienza sarebbe un fatto negativo. Dunque, è bene che la Chiesa sappia e, pertanto, è neccessario coinvolgerla.
Per quanto, comunque, Scienza e Chiesa possano apparire, oggi, due visioni differenti, entrambe si pongono un fine comune: la SALVEZZA DELL'UMANITA'...
Lascio la tematica aperta: cosa ne pensate a riguardo??
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