JWG

Ein Lehrer, der das Gefühl an einer einzigen guten Tat, an einem einzigen guten Gedicht erwecken kann, leistet mehr als einer, der uns ganze Reihen untergeordneter Naturbildungen der Gestalt und dem Namen nach überliefert. J.W.G.

venerdì 18 gennaio 2013

Mercoledì a lezione, la Dottoressa Marino ci ha parlato di Intelligent Design, una corrente di pensiero secondo cui alcune caratteristiche dell'Universo e delle specie viventi sono spiegabili meglio attraverso una causa intelligente e non con un processo non pilotato come la selezione naturale. Una delle cose che mi ha maggiormente colpito è stata la famosa "analogia dell'orologiaio", scritta dal teologo William Paley, a favore dell'esistenza di Dio. In particolare, Paley compara un fenomeno naturale ad un orologio, sostenendo che i complessi meccanismi interni di un orologio necessitano di un "progettista" intelligente, così come anche la complessità di un organo, come l'occhio, necessita di un "progettista". Tuttavia, tale argomento teologico è stato più volte messo in discussione dalla teoria dell'evoluzione di Charles Darwin, secondo cui gruppi di organismi di una stessa specie si evolvono gradualmente nel tempo, attraverso il processo di selezione naturale. Molto interessante è stato anche l'esempio riportato dalla Dottoressa Marino a proposito della "Teiera di Russell", una metafora ideata, appunto, dal filosofo Russell. Lui scrive: << Se io sostenessi che tra la Terra e Marte ci fosse una teiera di porcellana in rivoluzione attorno al Sole su un'orbita ellittica, nessuno potrebbe contraddire la mia ipotesi...Ma se io dicessi che dubitarne sarebbe un'intollerabile presunzione da parte della ragione umana, si penserebbe giustamente che stia dicendo fesserie. Se però l'esistenza di una teiera venisse affermata in libri antichi, insegnata ogni domenica come la sacra verità e instillata nelle menti dei bambini a scuola, l'esitazione nel credere alla sua esistenza diverrebbe un segno di eccentricità...>>. Questa metafora è stata, poi, ripresa e sviluppata ulteriormente dal biologo inglese Richard Dawkins, il quale sostiene che è lecito pensare che ci sia una teiera che ruota attorno all'orbita del Sole, così come è lecito pensare che non ci sia. La prima ipotesi ci sembra assurda, la seconda no; tuttavia, entrambe le affermazioni non sono confutabili. In particolare, Dawkins, nel saggio "Il gene egoista", espone chiaramente la sua visione evoluzionistica della vita, identificando nel gene, e non più nell'individuo o nella specie, il soggetto della selezione naturale, e, quindi, l'unità dell'ereditarietà. Il biologo definisce i geni come egoisti perché ritiene che vengono trasmessi solo quelli che servono per soddisfare i loro stessi interessi, e non quelli dell'organismo né tanto meno quelli di un livello ancora più grande. Dawkins dice: << Noi siamo macchine da sopravvivenza, robot semoventi programmati ciecamente per preservare quelle molecole egoiste note sotto il nome di geni >>. E allora, a questo punto, che senso ha chiedersi se l'Universo è stato creato da Dio o è frutto della teoria dell'evoluzione? Com'è possibile credere che la Terra sia piatta e che la teoria dell'evoluzione non sia vera? Concludo questo mio intervento con una frase del nostro professore: << E' importante distinguere il valore di verità della credenza dagli effetti della credenza stessa, poiché una credenza produce sempre degli effetti, sia che sia vera e sia che non lo sia, sia che sia fondata su evidenze e sia che non sia fondata su evidenze >>.                                                                                                            

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